2018: E’ SEMPRE PIU’ TRAGICO IL BILANCIO DELLE VITTIME DEL LAVORO

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2018: E’ SEMPRE PIU’ TRAGICO IL BILANCIO DELLE VITTIME DEL LAVORO

Il bilancio annuo del 2018 sulle morti sul lavoro è più pesante dei precedenti. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’INAIL nell’intero anno 2018 sono state infatti 1.133, 104 in più rispetto alle 1.029 denunciate nel 2017, vale a dire una crescita annua del 10,1%.

Se consideriamo i giorni di un anno, compresi feriali, festivi, sabati e domeniche, si registrano quindi più di 3 morti al giorno!

Ad incidere in maniera importante sul bilancio sono i cosiddetti “incidenti plurimi”. Alcuni dei casi più eclatanti:

  • Il 25 gennaio scorso, quando il treno regionale Milano-Cremona uscì dai binari, si registrarono tre morti e cinquanta feriti;
  • Il crollo del ponte Morandi a Genova: 15 lavoratori morti oltre i molti civili;
  • Gli incidenti stradali in Puglia in cui hanno perso la vita 16 braccianti extracomunitari;
  • Quattro persone travolte da una frana in una condotta fognaria a Isola Capo Rizzuto in Calabria;
  • Sette lavoratori coinvolti in tre incidenti stradali nel Lazio e in Lombardia;
  • Negli ultimi mesi del 2018, altri quattro operai deceduti in Puglia: due edili precipitati da una piattaforma nel corso dei lavori di ristrutturazione di uno stabile a Taranto e altri due lavoratori morti nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio nel comune di Arnesano, in provincia di Lecce.

Analizzando i dati diffusi dall’INAIL, si registra l’incremento dei morti avvenuti in occasione di lavoro, passati da 746 a 786 (+5,4%), sia soprattutto quelli occorsi in itinere che segnano un aumento pari al 22,6% (da 283 a 347).

Un dato importante e sul quale dovremo riflettere riguarda l’età dei lavoratori: la metà delle morti sul lavoro ha coinvolto lavoratori anziani di età compresa tra i 50 e i 69 anni (in totale 572); parallelamente aumentano anche i decessi che hanno riguardato le fasce giovanili di età fino a 19 anni (da 13 a 21 casi mortali) e quella tra i 25 e i 39 anni (da 184 a 218).

I settori che fanno registrare i maggiori aumenti sono quelli legati alle attività industriali come le Costruzioni, i Trasporti, i Servizi alle imprese e l’Industria manifatturiera in generale; per contro, tra i settori in diminuzione spicca il caso dell’Agricoltura.

Le denunce di infortunio sul lavoro, nel loro complesso, presentate all’INAIL nel 2018 sono state 641.261, in aumento dello 0,9% rispetto al 2017 (quasi 6.000 casi in più).

Anche le denunce di malattia professionale sono tornate ad aumentare. L’incremento si è attestato al +2,5%, pari a quasi 1.500 casi in più rispetto all’anno precedente. La crescita delle tecnopatie risulta anche questa volta trainata esclusivamente dalle patologie dell’apparato muscolo scheletrico e del sistema nervoso (in particolare Sindromi del tunnel carpale), che rappresentano ormai più del 70% delle denunce presentate.

L’invito è a leggere questi numeri non solo passivamente, ma ricollegando ognuno di essi ad un nome, cognome, una storia, delle passioni, ambizioni e sogni: tutto questo è stato interrotto tragicamente, spesso in frazioni di secondo, sul lavoro.

È quindi opportuno fermarsi a riflettere, ognuno di noi, pensando alle proprie singole realtà e domandarsi: facciamo davvero tutto quello che possiamo per tutelare la nostra salute e sicurezza sul lavoro e di quella delle persone che ci stanno accanto?

 

Fonti: INAIL Open Data, ANMIL